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DAL MARGUTTA ART VILLAGE AL SOCIAL & ART VILLAGE – OPEN BORDERS l OPEN MINDS

EPM è lieta di segnalare che domenica 20 marzo 2016 dalle 11 alle 17 in via Margutta 51 – Roma, i nostri partner culturali di FEEDYA ART FUNDATION presentano una giornata intera di eventi nel segno dell’inclusione e dell’accessibilità dell’arte a tutti per chiudere l’esaltante esperienza della rassegna “Footsteps. Impronte d’arte nel cortile di via Margutta 51″. Una giornata all’insegna della pittura, scultura, musica, poesia, letteratura, teatro ed enogastronomia a cura di Diana Alessandrini e Raffaella Fiorini, Michele Barchiesi e Sara Sabbatini.

Invito 20 marzo web

Si conclude domenica 20 marzo la rassegna Footsteps. Impronte d’arte nel cortile di via Margutta 51 (28 novembre 2015-20 marzo 2016), abitato e frequentato tra gli anni ‘30 e ‘70 da artisti e letterati e set cinematografico del capolavoro “Vacanze romane” (1953) con Audrey Hepburn e Gregory Peck, di proprietà dell’Istituto Sant’Alessio Margherita di Savoia per i ciechi.

Una esperienza artistica, culturale, umana di grande spessore che ha rianimato un luogo bellissimo, ma ormai morto dal punto di vista culturale e artistico. Un ciclo di eventi multisensoriali (che hanno unito pittura, scultura, musica, poesia, letteratura) centrati sul concetto di accessibilità a tutti dell’arte, quale strumento di inclusione sociale, linguaggio universale attraverso cui ognuno può mostrare e condividere la propria abilità. È nato così il Margutta Art Village che con l’evento di oggi si trasforma in Social & Art Village, diventando itinerante, pronto ad andare “ovunque ci sia bisogno di arte”.

In questa domenica alle porte della primavera, un gruppo di artisti vedenti e non vedenti – Arvedo Arvedi, Annalisa Astrologo, Antonio De Pietro, Lucillia D’Antilio, Lidia e Rosaria Scalzo, Felice Tagliaferri, Sabrina Ventrella – realizzerà l’opera collettiva MAGNIFICA INCLUSIONE: una porta costituita da due parallelepipedi di sezione quadrata 50×50 cm e alti 2,50 metri, uniti all’estremità superiore da due tavole orizzontali lunghe 2metri in modo che lascino un’apertura, un fornice di 1 metro di larghezza all’interno del quale poter passare.

Ogni artista lavora individualmente, e in qualche caso in coppia, su una faccia di questa porta, caratterizzandola con la propria arte. Il fil rouge che lega gli artisti, e le opere che realizzeranno e che si fonderanno, è il racconto: racconto di sé, dei propri ideali, di ciò in cui si crede e per cui si combatte, di ciò che si osserva in alcuni casi e che in altri si immagina, il racconto delle proprie abilità, della propria interiorità, dell’emozione e dell’amore che fa di ognuno di loro un artista a tutto tondo.

Anche il pubblico può collaborare alla realizzazione dell’opera, scrivendo o dipingendo il proprio segno artistico all’interno del fornice, sulle due facciate lasciate a disposizione. I bambini del resto sono già abituati, qui al Margutta Art Village, a prendere parte attiva agli eventi. Solo loro I più importanti spettatori e protagonisti.

Magnifica inclusione simboleggerà l’idea intorno alla quale il Social & Art Village ha lavorato in questi mesi e continuerà a lavorare in futuro: l’arte che unisce e crea una nuova sensibilità, in stretta connessione con l’attualità.

Il titolo di questa giornata di eventi, infatti, OPEN BORDERS, è mutuato dal grido di aiuto dei profughi ammassati al confine greco-macedone di Idomeni o nella “giungla” di Calais, in Francia, ormai sgomberata, in attesa di attraversare la Manica verso la Gran Bretagna. A questo viene affiancato un altro appello, OPEN MINDS, quindi ad aprire le menti e a vedere oltre, ad attraversare insieme i confini della paura, per creare un nuovo modo di vivere che includa e non escluda, senza barriere, senza confini.

Oltre all’arte, come ormai nella mission di Feedya Art Foundation e del Social & Art Village, la giornata di oggi si caratterizza per la musica dal vivo con la presenza del Saint Louis College of Music, la raffinata cantautrice americana Tess Vickery Amodeo, una composizione inedita di Marco

Brama dal titolo “Le favole sono vere” e ancora la poesia, la letteratura, la danza e anche un aspetto fisioterapico legato all’amicizia tra uomo e cane, in particolare al rapporto tra non vedente e animale guida. E la presenza della giovane ma attiva associazione culturale Radici che punta, come Feedya Art Foundation, sull’accessibilità all’arte per tutti ma soprattutto a creare, attraverso visite guidate inclusive, un turismo realmente fruibile per chiunque. Non manca oggi l’enogastronomia come Arte di mangiar bene con il focus su un prodotto che rappresenta l’Italia nel mondo, titolo: C’è Olio e olio in collaborazione con aziende che puntano su prodotti tipici del nostro paese.

PROGRAMMA DELLA GIORNATA DALLE 11 ALLE 17 

ore 11.15/11.30 – Saluti e presentazione della giornata

ore 11.30/11.45 – Musica: Coro del risuonare del Saint Louis College of Music, diretto dal Maestro Diego Caravano

ore 11.45/11.55 – Donne d’arte. Incontro con Lina Lo Giudice Sergi, presidente dell’Accademia Italiana di Poesia; Daniela Troina, artista e iscritta Fidapa che presenterà le sue creazioni “Arte da indossare” e una sua poesia; Lorena Fiorini, scrittrice e attiva promotrice della scrittura, che presenterà il primo numero della free press IL NOSTRO.

ore 11.55/12.15 – Incontro con l’artista: LA MEMORIA. ANTONIO DE PIETRO. Intervista al maestro che plasma la materia e unisce in opere di raffinato lirismo e vibrante emozione corda, sabbia, legno, ferro. Di seguito performance individuale per la realizzazione dell’opera collettiva Magnifica inclusione.

ore 12.15/12.25 – Musica: Coro del risuonare del Saint Louis College of Music, diretto dal Maestro Diego Caravano.

ore 12.25/12.35 – Un salto nel passato. Incontro con Clara Orlandi, sociologa, studiosa della cultura aborigena australiana, e Antonio Biondi, suonatore di didjeridoo, strumento degli aborigeni australiani, utilizzato anche come musica meditativa e curativa attraverso le particolari vibrazioni che il suo suono emette.

12.35/12.45 – Incontro con l’artista: ANNALISA ASTROLOGO E L’ASSOCIAZIONE RADICI. Intervista all’artista non convenzionale e che ama sentirsi libera nell’utilizzare materiali e tecniche. Quest’oggi tra le sue mani, che vedono e creano forme, fogli di rame da cui escono modelli di porte che si agganciano alla porta-madre, tanti passaggi che dal buio portano alla luce dell’unione e della condivisione.

ore 12.45/13.00 – Musica: Performance della cantautrice americana Tess Amodeo Vickery accompagnata al violoncello da Jacopo Mosesso e al violino da Andrea Mazco.

ore 13.00/14.00 – L’Arte di mangiar bene: C’è Olio e olio. Spazio enogastronomia in collaborazione con Eatipici

ore 14.00/14.10 – Regine e guerriere. Incontro con Giampiero Mele, presidente associazione Italia-Lettonia e autore del libro “Calabria, guerriera e ribelle” e con Nando Maurelli, non vedente, autore dei libri “Francigena, la via della pace” e  “Amalasunta, Regina dei Goti”.

ore 14.10/14.35 – Incontro con l’artista e la musica: LE FIABE SONO VERE. LIDIA E ROSARIA SCALZO. Intervista alle artiste che nella loro performance fanno apparire un mondo bello e terribile, come la fata moderna raffigurata da Lidia Scalzo ed evocata dalle musiche per flauto e orchestra composte da Marco Brama (solista Alessandra Di Prospero) sulle quali danzerà Gioia Tarulli: l’opera viene scoperta dalla ballerina che toglie il velo a significare che l’arte deve essere svelata, i muri devono essere abbattuti. Sotto la fata, la fotografia di una donna scattata da Rosaria Scalzo, un’opera ispirata ad un brano tratto dalle fiabe Mille ed una Notte: “Ci hanno messo in una scatola e la scatola in una cassa con sopra sette catenacci e ci hanno collocato in fondo al mare in tempesta senza sapere che quando delle donne come noi vogliono una cosa nulla può sopraffarle”.da “Le Mille e una Notte” (Alf laila wa laila).

ore 14.35/14.45 – Un’osteopata per due. Incontro con Isabella Arvedi. Il caso dei non vedenti con cane-guida

ore 14.45/15.00 – Incontro con l’artista: LINGUAGGI DIVERSI. ARVEDO ARVEDI. Intervista all’artista il cui linguaggio new pop, caratterizzato dalla formina del pesciolino, l’ICUPE (Icona Umanità Pesce), simbolo dell’umanità standardizzata, esplode in colori sgargianti e in nuove forme artistiche.

ore 15.00/15.15 Musica: Adriano Solci e i suoi classici.

ore 15.15/15.25 – Incontro con Elisabetta Carta, attrice e scrittrice che reciterà le poesie di suo padre Sebastiano Carta, artista futurista di seconda generazione a cui il Margutta Art Village ha dedicato la mostra di apertura.

ore 15.25/15.35 Incontro con l’artista. Le eco-principesse. SABRINA VENTRELLA. Intervista all’artista che ha stregato il Margutta Art Village con le sue creazioni nate dal riciclo di materiali di uso quotidiano. Le sue “principesse al contrario”, che siano Regine visionarie, Principesse spaesate o sotto i piselli o a cavallo del drago, fanno comprendere come anche la realtà di oggi possa essere fiabesca a patto di essere consapevoli delle proprie possibilità e dei propri limiti.

ore 15.35/16.00 – Coffe and Tea Time 

ore 16.00/16.10 – Incontro con gli artisti. MANI CHE VEDONO. LUCILLA D’ANTILIO E FELICE TAGLIAFERRI. Intervista al maestro, conosciuto a livello internazionale, e all’allieva, entrambi non vedenti, che sanno trarre dal marmo forme di straordinaria bellezza. Lucilla D’Antilio per l’occasione presenterà delle opere in cartapesta.

ore 16.10/16.20 Musica: il jazz di Adriano Solci.

16.30/16.50 – Il teatro comico surreale della Compagnia degli Antipatici di Velletri: “Vittorio e Peppino nella terra dei fuochi”, corto teatrale di Alessandro Gentili e Giuseppe Sanchioni. Un immaginario ed esilarante incontro tra i protagonisti principali del nostro Risorgimento. Re Vittorio Emanuele, la Regina Maria Adelaide, Giuseppe Garibaldi con Anita che si confronteranno sulla storia patria con lo sguardo rivolto alla povera Italia di oggi, con una serie di recriminazioni e rimpianti per le speranze e la realtà del Risorgimento. In scena: Paolo Vitale (il Re), Alessandro Gentili (Garibaldi), Francesca Sangiorgi (la Regina), Renata Caldarone (Anita) e Claudia Pezzotti nel ruolo della Beatrice dantesca.

ore 16.50/17.00 saluti, ringraziamenti e chiusura

BIOGRAFIE DEI PROTAGONISTI 

Tess Amodeo Vickery, cantautrice statunitense cresciuta tra i boschi del New Hampshire e i grattacieli di Manhattan, ma residente da sei anni a Roma (“La città che mi ha conquistata, e dove posso vivere ogni giorno in mezzo all’arte che amo”). Nel 2015 ha pubblicato il suo primo disco Soul Whisperer,  pubblicato grazie al crowfunding lanciato su IndieGogo , che ha avuto un grande successo critico ed è stato nominato uno dei migliori dischi di 2015 dalla redazione di Onda Rock. Con la sua Band Trio Improvviso , partirà in un tour non-convenzionale e intercontinentale il 7 aprile. Per più info www.soulvoyagertour.com

Arvedo Arvedi, artista di origine veronese, comincia i suoi studi artistici seguendo la pittrice Piera Legnaghi. Ma il vero incontro che cambia la sua vita è a Chicago con John David Mooney, che lo invita nel 1996 a partecipare come suo assistente al progetto per le Olimpiadi di Atlanta per l’illuminazione, con oltre 4.500 luci, del grattacielo sede dell’azienda telefonica Bell South. In seguito ha collaborato con il noto artista landscaper in altri 6 importanti progetti di Public Art in diversi paesi del mondo. In quegli anni Arvedi conosce e lavora con artisti di livello internazionale, come il pittore Jordi Pedrola e lo scultore veronese Virginio Ferrari. Dal 2006 vive a Roma, dove – dopo la laurea  in Marketing e Comunicazione – incontra il pittore e scultore Massimo Catalani. Nel gennaio 2014 aderisce al Progetto “Casa dei Pesci” e partecipa alla sua prima Mostra Collettiva a Barga (Lucca).

Isabella Arvedi, diplomata “esperto in osteopatia animale” (in particolare su cani e cavalli), studentessa di osteopatia umana presso lo Still Osteopathic Institute, reponsabile del benessere del cane all’interno di Progetto Serena cani allerta diabete onlus. Ha ideato il progetto “mandog” che si sviluppa trattando il cane e il padrone in una visione globale. Nello specifico il proprietario non vedente e il cane guida creano un rapporto simbiotico nel quale il cane diventa un prolungamento del braccio del suo amico bipede. Trattando entrambi con l’osteopatia, si promuove uno stato di salute psicofisico che punta al benessere del binomio uomo-cane.

Annalisa Astrologo, artista non vedente dalla nascita, ha frequentato gli istituti Sant’Alessio e Romagnoli. Poi l’inserimento presso le scuole pubbliche accanto ai ragazzi vedenti. Dopo la maturità magistrale, si è laureata in letteratura teatrale italiana. Lavora come centralinista presso una azienda sanitaria locale, ma il suo amore per l’arte l’ha portata a lavorare l’argilla nel 2006, partendo dalla ceramica per poi approdare alla scultura, seguendo il corso di modellazione scultorea presso la scuola San Giacomo.

Antonio Biondi, appassionato della cultura aborigena australiana, impara molti anni fa, in un viaggio in Australia, a suonare il didgerigidoo.  Il fascino di questo strumento lo ha  accompagnato  costantemente nel tempo tanto da diventare per lui, oltre che espressione artistica, motivo di studio e di ricerca.

Elisabetta Carta, attrice di teatro e scrittrice, vive e lavora a Roma. Debutta con Squarzina ne “La Vita di Molière “di Bulgakov, interpreta Desdemona con Lavia e, parallelamente, si impegna nel cinema e in numerosi sceneggiati e commedie televisive. Nel 2009 pubblica il suo primo romanzo “Cuore di Scimmia”, dedicato alla vita dell’artista Sebastiano Carta, suo padre. Nel 2012 il secondo romanzo “Un amore di troppo”. 

La Compagnia degli Antipatici di Velletri, di Alessandro Gentili e Giuseppe Sanchioni, da anni va proponendo un suo teatro comico/surreale in cui aggrega bambini, ragazzi e adulti in commedie scritte in proprio e totalmente anarchiche dove il luogo del Teatro viene aggredito e desacralizzato per dar libero sfogo all’inventiva e alla frenesia più contagiose. Gli “Antipatici” hanno ora deciso di fondersi con l’Associazione Doppia D Difesa Donna di Roma per portare in scena argomenti forti come il cyber bullismo, il doping, il femminicidio. In questo corto “Vittorio e Peppino nella terra dei fuochi” in scena: Paolo Vitale (il Re), Alessandro Gentili (Garibaldi), Francesca Sangiorgi (la Regina), Renata Caldarone (Anita) e Claudia Pezzotti nel ruolo della Beatrice dantesca.

Il Coro del risuonare del Saint Louis College of Music nasce all’interno del Saint Louis College of Music nel 2006 come laboratorio vocale diretto da Diego Caravano, solidificandosi sempre più nel tempo fino a diventare un ensemble distintivo e di grande impatto artistico. I brani che il gruppo esegue si basano esclusivamente sul canto armonizzato a più voci, senza far sentire la mancanza dell’accompagnamento strumentale. Le voci non vengono infatti utilizzate solo melodicamente, ma anche percussivamente e ritmicamente. Il repertorio comprende brani tratti dalla musica leggera italiana ed internazionale, con incursioni nel canto popolare italiano. 

Lucilla D’Antilio, artista non vedente progressiva fino alla perdita totale della vista 20 anni fa, ha compiuto studi artistici in Grafica ed Industrial Design. Per anni ha insegnato all’Istituto d’Arte a Roma. Convinta che non avrebbe più potuto creare nulla che valesse la pena di essere realizzato, non ha svolto più alcuna attività artistica finché circa tre anni fa ha seguito un programma riabilitativo presso l’Istituto Sant’Alessio di Roma dove ha iniziato a modellare la creta, pratica mai svolta prima. Quindi ha partecipato a iniziative artistiche formative con diversi artisti come Alessandro Kokocinski a Tuscania, Felice Tagliaferri a Roma, Marco Augusto Duenas alla Scuola di Arte Sacra a Firenze e ancora Felice Tagliaferri e Roberto Domina ai simposi di scultura in marmo Pemart a Carrara. Fa parte del gruppo Mano Sapiens, composto da artiste non vedenti, con il quale lo scorso febbraio ha esposto delle sculture presso i Musei Capitolini a Roma.

Marco Brama è un artista poliedrico e prolifico. Utilizza un metalinguaggio che prova a intrecciare la musica con le varie discipline artistiche. Fonda nel 1990 la Brain Avantgarde Music con cui cerca di superare le regole e i confini tra generi, intraprendendo una personale ricerca stilistica basata sull’utilizzo di accordature inedite e nuove forme espressive. I suoi numerosi lavori spaziano tra musica, scrittura e video arte in una produzione originale e innovativa che emerge in lavori come il poema sinfonico “Divina Commedia – Inferno”, il balletto “I colori fantastici”, il videoalbum “Life”, il mediometraggio “Senza titolo”, la colonna sonora “Made of Notes”, il saggio “Distoria – per una crono conoscenza dell’uomo” e la recente composizione per flauto e Orchestra “Le fiabe sono vere” ispirato alle opere di Lidia Scalzo. 

Antonio De Pietro, artista di origine calabrese, ha compiuto i suoi studi prima all’istituto artistico di Cetraro e poi presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, dove si è diplomato nel 1988. Allievo di Antonio Scordia, nel 1986 conosce Emilio Vedova, da cui resta a studio per sei mesi. Sulla sua formazione incide anche l’incontro con Mimmo Rotella. All’inizio degli anni Novanta De Pietro abbandona l’informale per passare a una ricerca sul tessuto pittorico che, strato dopo strato, si ispessisce. Alla rapidità del gesto e del segno sostituisce una lavorazione lenta, accurata, sedimentaria – le velature – che gli consente di creare una pittura materica, stratificata eppure liscia come vetro. Tra la fine degli anni ’90 e il 2002 completa i temi della ricerca che lo occuperanno per un ventennio, centrata sulla memoria. Noto a livello nazionale e internazionale, è entrato nel 2014 nella Collezione della Farnesina e nel 2015 in quella del Museo Bilotti a Roma.

Rita Ettore, artista romana, cresce in una numerosa famiglia di artigiani il cui padre, poeta dialettale e fabbro, costruisce, insieme ai suoi figli maschi, elaborati ascensori e strutture in ferro battuto. Le donne della famiglia cuciono, tra l’altro, raffinati vestiti per bambini. Rita, l’ultimogenita, rimane incantata dalle materie del suo mondo d’infanzia: metallo, stoffe e strutture. Negli anni 70 frequenta l’Istituto d’Arte Sacra, sceglie la sezione di oreficeria e per un ventennio disegna e realizza gioielli in oro, specializzandosi nella tecnica di fusione a cera persa. Nel 2003, rivedendo un quadro, che raffigura cappotti appesi, da lei dipinto negli anni del liceo, viene travolta dall’ idea di realizzarlo in tessuto. Con il pennello che si trasforma così in ago, nasce la tecnica dei bassorilievi di stoffa su tela, rigorosamente cuciti a mano, un nuovo e affascinante percorso creativo. 

Lorena Fiorini, aretina di nascita, vive a Roma, ha lavorato alla Rai. Laureata in psicologia, collabora con testate periodiche, è presidente dell’Associazione culturale Scrivi la tua storia e del Premio Letterario Donne tra ricordi e futuro. È capo redattore della rivista di scrittura “Il Nostro”. Insegna scrittura creativa. E’ stata presidente della FIDAPA BPW Italy, Sezione Roma. Tra i libri pubblicati: “Vita in campagna”, “Smarrimento d’amore”, “Betty, sono Bruno” e i ricettari “Il Peperoncino”, “Il grande libro del pane”, “Le incredibili virtù degli agrumi”, ”Mele e torte di mele”.

Lina Lo Giudice Sergi, giurista, sociologa e psicologa sociale, è stata Provveditore agli studi e Direttore Generale del Ministero dell’Istruzione,Università e Ricerca. I suoi studi e le sue pubblicazioni privilegiano il settore educativo e socio-politico, in costante collaborazione con le Università di Messina, Palermo e Roma. È stata Rettore dell’Università di Castel Sant’Angelo per l’educazione permanente e vicepresidente nazionale dell’UNLA. È presidente dell’Accademia italiana di poesia e dell’Associazione culturale Telemacus. Ha pubblicato decine di saggi in volumi e riviste.Ha organizzato e continua ad organizzare eventi di teatro-poesia-musica, con un particolare interesse alla storia delle donne, letterate e artiste.

Nando Maurelli, non vedente, è scrittore ed esperto di storia romana e altomedioevale. Autore di opere riguardanti il territorio di nord-ovest di Roma pubblicate dal circolo Ecoidea di Legambiente, presso il quale svolge la sua opera di volontariato. Ha scritto anche saggi e opere di psicologia, psicopedagogia e tiflologia ed ha collaborato con la rivista “Tiflologia per l’integrazione”. È stato prima alunno e poi docente presso l’Istituto Sant’Alessio Margherita di Savoia per i ciechi, di cui ha seguito sempre da vicino la vita e l’attività anche come membro del Comitato di Programmazione e Sorveglianza dell’Ente.

Giampiero Mele, laureato in Scienze politiche con un master in Mass Communication presso la University of Southern California di Los Angeles, ricopre dal 1992 la carica di amministratore delegato della società ICET, azienda di telecomunicazioni. Studioso della sua Calabria e appassionato di arte e storia, ha fondato nel 2003 l’Associazione Italia-Lettonia, di cui è presidente, e ha pubblicato testi come “Trastevere addio”, “Fili d’ambra. Il rinascimento del Baltico” e “Calabria guerriera e ribelle”.

Clara Orlandi è sociologa, fondatrice della corrente artistica del Fluismo, è studiosa da trent’anni della cultura aborigena australiana. Proprio gli aborigeni la chiamano La Donna che Accarezza l’Aria. Autrice di numerosi saggi  sia in ambito accademico  sia di divulgazione più ampia, ama definirsi una story-teller ‘una cellula che opera nel grande corpo mistico dell’arte’.

Lidia Scalzo, dopo studi artistici, inizia la propria attività come pittrice e ceramista. Nascono le prime tavole, acquarelli delicati, embrioni di quell’esplosione cromatica che la porterà a lavorare su ampie superfici realizzando progetti di grande spessore. Il suo rapporto con la materia è estremamente fisico. Spalma le terre sulla tela così come plasma l’argilla, fino ad ottenere un manufatto vitale e intimamente energetico. Un’artista eclettica la cui idea prende forma nei quadri, nelle sculture, nelle opere lignee, grazie all’uso dello stucco, delle sabbie, delle resine, dell’argilla e dei colori poggiati con armonioso e stravolgente coraggio.  Le sue opere sono vibranti immagini visive e tattili che stimolano l’istintività e la ragione. Ha fondato il laboratorio Artistico Il Papiro Art, con sede a San Lorenzo, bottega che esprime al meglio la creatività di Lidia applicata all’interior design, affiancata da valenti professionisti artigiani. Per informazioni: www.ilpapiroart.com. 

Rosaria Scalzo, fotografa e creativa, dopo aver soggiornato e lavorato a Londra e Lussemburgo, attualmente vive tra Roma e Vetralla (VT). Molto attiva nel sociale, attraverso i propri  scatti cerca di cogliere le emozioni tra le culture e le genti. Con uno stile personale e spesso fuori dagli schemi, ama particolarmente i ritratti con i quali racconta, attraverso lo studio degli sguardi,  “il quotidiano del mondo”. La sua opera progettuale “Occhialoni” tenta di cristallizzare espressioni attraverso la fotografia.  L’uomo,  che  si protegge indossando una maschera (occhiali da metalmeccanico)  può nascondere lo sguardo e liberamente esprimere il suo sé. Attualmente collabora con il laboratorio Artistico Il Papiro Art di Lidia Scalzo dove ha la possibilità di interpretare sé stessa e grazie alla particolarità della bottega, esprimere la sua creatività.

Adriano Solci, compositore e paroliere di musiche originali, cover di artisti internazionali, collabora come strumentista in band pop, blues, rock e jazz. Ha un’esperienza ormai quarantennale nei piano bar di Roma e in Spagna e Svizzera. Dal 1990 è in tutte le strutture internazionali dei Club Med Artist.

Felice Tagliaferri, artista non vedente, è attivo dal 2001. Collabora con il Museo Tattile Statale Omero, il Museo di Arte Contemporanea di Roma, i Musei Vaticani, l’Accademia di Brera, l’Accademia di Roma e la Collezione Guggenheim di Venezia.  È inoltre ambasciatore della onlus CBM Italia e ha realizzato un corso di lavorazione della creta alla Bethany School di Shillong, nel nord est dell’India, raccontato nel documentario “Un albero indiano” di Silvio Soldini e Giorgio Garini. Per maggiori informazioni: http://www.chiesadellarte.it/ 

Gioia Tarulli, ballerina, insegnante e coreografa, ha studiato danza classica, contemporanea, modern-jazz, funky, lyrical e tip tap. La sua curiosità e la continua ricerca profonda del movimento la portano ad approfondire sia le affermate realtà nazionali sia quelle internazionali attraverso stage, workshop, seminari e periodi all’estero, frequentando le più prestigiose accademie a Londra, Parigi, New York, Melbourne, Sydney  e Los Angeles. Danzatrice eclettica, collabora con diversi registri in opere teatrali, cinematografiche e visive, cercando un approccio intermediale tra le diverse arti performative. Attualmente dirige il Balletto di Viterbo e collabora con Paolo Santilli alla creazione del repertorio della Compagnia di danza contemporanea. 

Daniela Troina Magrì, ingegnere artista imprenditrice. Ha avviato l’impresa Onartediem (arte da indossare – moda da collezionare www.onartediem.it) per rendere operativa l’idea di bellezza a 360 gradi attraverso la riproduzione in seta pura delle sue opere pittoriche. Per i risultati raggiunti nel campo dell’innovazione e della creatività, la “vulcanica ingegnere”, così come è stata definita dalla stampa nel 2007, ha ricevuto numerosi premi nazionali e internazionali. Tra gli altri il premio come migliore donna manager europea dalla EWA (European Women Association) nel 2003, il “Premio Internazionale Telamone – I Grandi della Sicilia” nel 2005, il premio “Donne eccellenti di Roma” nel 2013. Tra le sue più recenti pubblicazioni il libro “La Canzone del mare – Fruits of Sicily” edizioni  Gangemi in cui sono racchiusi suoi dipinti, poesie e pensieri, da cui prendono vita numerose delle sue realizzazioni in seta.

Sabrina Ventrella è un’artista romana con una solida formazione accademica, che gli ha consentito di approfondire la conoscenza delle diverse tecniche artistiche (grafica, pittura, scultura, mosaico, restauro), e di sviluppare una particolare sensibilità estetica e un’insolita capacità d’osservazione “creativa” della realtà. Questo bagaglio di esperienza, unito alla scoperta del fascino per i materiali di scarto, così carichi di memoria, l’ha portata nell’ultimo decennio, a prediligerli in modo quasi esclusivo per le sue creazioni. Un linguaggio espressivo dai tratti originali e particolarmente riconoscibili, che dà vita ad un fantasmagorico universo visionario. Il suo laboratorio-atelier si trova nel Parco dei Castelli Romani, un novello gabinetto alchemico, in cui le idee prendono corpo dalla multiforme varietà dei materiali e degli oggetti, accatastati nel corso del tempo.

I curatori di questa giornata

Diana Alessandrini, è socia fondatrice e vicepresidente di Feedya Art Foundation, nonché curatore degli eventi artistici. Giornalista e critico d’arte, curatrice di esposizioni in spazi pubblici e privati, ama l’architettura a cui ha dedicato diversi saggi. Crede nell’arte e nell’amore, che salveranno il mondo.

Raffaella Fiorini è responsabile per le relazioni istituzionali e degli eventi musicali di Feedya Art Foundation. È  agente dell’ OGMM, Orchestra Giovanile Monte Mario, fondata nel 2009 insieme al Maestro Alfredo Santoloci attuale direttore del Conservatorio di Santa Cecilia.

Michele Barchiesi, 28 anni, nato ma non cresciuto a Roma, nutre una grande passione per l’agroalimentare, trasmessagli dalla famiglia che da sempre si occupa di produzione, trasformazione, promozione e vendita di prodotti enogastronomici. Attualmente si occupa di consulenza per la valorizzazione e la tutela dei prodotti tipici collaborando con aziende e fondazioni.

Sara Sabbatini, laureata in fisica, sistemista in una società che lavora nel campo dell’Information Tecnology è appassionata di enologia.  Ha conseguito nel 2011 il diploma da sommeiler AIS. Si interessa anche di gastronomia con particolare riferimento allo street food e all’alimentazione per bambini.

 

Feedya Art Foundation e il Social & Art Village

Nutrire e sostenere l’arte, ma anche nutrire le coscienze attraverso l’arte. È questa la mission di Feedya Art Foundation, organizzazione che punta a diffondere l’Arte in tutte le sue espressioni, dalla pittura alle performance, dalla scultura ai graffiti, sino alle più nuove sperimentazioni e inclusioni. Questo il senso di tutti i progetti promossi da questa associazione, che guarda all’arte come mezzo per abbattere le barriere e integrare, creando una piattaforma, soprattutto una sensibilità, comune.

Con il Labirinto Mediterraneo. A Temporary Art Garden. Opere scelte di B.Zarro, Antonio De Pietro, Moreno Maggi, Paolo Spoltore, realizzato presso lo Stadio delle Terme di Caracalla dal 5 al 7 giugno 2015 nell’ambito della manifestazione SAVE, (Sport Againt Violence Event), Feedya Art Foundation si è segnalata all’attenzione del pubblico per l’arditezza di un “format artistico”, centrato sul tema dell’immigrazione, tanto innovativo e accattivante quanto rigoroso dal punto di vista storico e filologico.

Dopo questo primo evento, Feedya Art Foundation che – è importante sottolinearlo – punta a “offrire” arte contemporanea fuori dagli schemi delle gallerie, muovendosi con agilità e leggerezza in un campo che in Italia è ancora troppo percepito per soli addetti ai lavori, ha dato vita al Margutta Art Village, in via Margutta 51 a Roma, un format che da questo momento diventa itinerante e che potrà essere replicato come Social & Art Village “ovunque ci sia bisogno di arte”.

Esposizioni di artisti contemporanei d’eccellenza (pittori, scultori, writers), esposizioni di artisti del recente passato, performance artistiche in abbinamento a eventi musicali (le cosiddette Art Battles, ultima tendenza newyorkese), mostre fotografiche, eventi culturali come reading e conferenze a tema con prestigiosi esponenti del mondo della letteratura, del cinema, dell’architettura, ma tutto sempre in forma di piacevole happening, momento di incontro e non di noioso indottrinamento cattedratico.

Fulcro dell’attività la rassegna Footsteps. Impronte d’arte nel cortile di Via Margutta 51 che ha presentato dal 28 novembre 2015 al 20 marzo 2016 quattro mostre da toccare e ascoltare, secondo il principio della totale accessibilità dell’arte a tutti (non vedenti compresi), organizzate in collaborazione con il Centro Regionale Sant’Alessio Margherita di Savoia per i ciechi.

Non a caso particolare attenzione Feedya riserva ai disabili, grazie alla decennale collaborazione con il maestro Antonio De Pietro, impegnato quale educatore di ANFFAS Roma Onlus. Nella sua personale dal titolo Memoria ai Mercati di Traiano (17 gennaio-10 marzo 2013), l’artista ha presentato un’opera (Porta della memoria) realizzata con il suo gruppo di lavoro e l’ha donata al Museo dei Fori Imperiali.